The hall of perspectives by Baldassarre Peruzzi

The hall of perspectives by Baldassarre Peruzzi

(Italian Version below*)

In this room, on the first floor of Villa Farnesina, on 28 August 1519 with the consent of Pope Leo X, the wedding between the very rich banker Agostino Chigi and the courtesan Francesca Ordeaschi was celebrated.

The environment known as Sala delle Prospettive owes its incredible decoration to Baldassare Peruzzi who was also the architect of the Villa.

Among the majestic columns, illusionistically painted, we can see urban and rural panoramas on the walls. The marble floor seems to continue within the painted scenarios, further expanding the space. Simply awesome!

Peruzzi gives us a photograph of Rome from the early 1500s.

You can see the Basilica of Santo Spirito, the Porta Settimiana, several aqueducts, an amphitheater, and a flood of the Tiber. The decorative design ends with the great representation of’s Vulcan Forge on the fireplace.

Under the coffered ceiling, designed by Peruzzi himself, there is a very long frieze interrupted by dormers with “Muse”; runs high with mythological scenes: from the dressing table of Venus to Apollo who weaves a wedding crown to Deucalion and Pyrrha. Above the windows several divinities are portrayed: Jupiter, Saturn, Neptune, and Mars.

Thanks to recent restorations, some very important have appeared writings left on the spot by Lanzichenecchi during the Sacco; one reads the year 1528 and the words: “because I shouldn’t laugh – the Lanzichenecchi made the Pope run”.

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In questa Sala, al primo piano di Villa Farnesina, il 28 Agosto 1519 con il consenso di papa Leone X, si celebrarono le nozze tra il ricchissimo banchiere Agostino Chigi e la cortigiana Francesca Ordeaschi.

L’ambiente noto con il nome di Sala delle Prospettive deve la sua incredibile decorazione a Baldassare Peruzzi che fu anche l’architetto della Villa.

Tra le maestose colonne, illusionisticamente dipinte, scorgiamo sulle pareti panorami urbani e campestri. Il pavimento in marmo sembra continuare all’interno degli scenari dipinti, dilatando ancor di più lo spazio.

Peruzzi ci regala una fotografia di Roma dei primi anni del ‘500.

Si scorgono la Basilica di Santo Spirito, la Porta Settimiana, diversi acquedotti, un anfiteatro ed un’inondazione del Tevere. Il disegno decorativo si conclude con la grande rappresentazione della Fucina di Vulcano sul camino.

Sotto il soffitto a cassettoni, ideato dallo stesso Peruzzi, corre un lunghissimo fregio interrotto da abbaini con “Muse”; corre in alto con scene mitologiche: dalla toletta di Venere ad Apollo che intreccia una corona nunziale a Deucalione e Pirra. Sopra le finestre sono ritratte diverse divinità: Giove, Saturno, Nettuno e Marte.

Grazie ai recenti restauri sono apparse delle importantissime scritte lasciate in loco dai Lanzichenecchi durante il Sacco; in una si legge l’anno 1528 e le parole: “perché io scrittore non dovrei ridere – i Lanzichenecchi hanno fatto correre il Papa”.

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