Cafè terrace at night, Vincent Van Gogh

Cafè terrace at night, Vincent Van Gogh

(Italian Version below*)

“There are tiny figures on the terrace. […] An immense yellow street lamp illuminates the terrace, the front of the building, the sidewalk, and also casts a light on the stones of the pavement which takes on a purplish red color. The facades of the houses on a street that fades into the distance under a starry sky are deep blue and purple with a green tree ”.

(Letter to Wilhelmina)

Vincent was looking for a place to retreat to regain his calm and self-confidence, away from alcohol, women, and unnerving companies, of which Paris was teeming.

So he leaves the Vie Lumiere to head south. It will be in the small town of Arles in Provence in a period that critics define from February 1888 to May 1889.

It is an intense moment for his artistic activity, a period of masterpieces one could to assert.

Among the most famous are: “Cafè terrace at night, Place du Forum, Arles”.

The small canvas (81×65) is kept at the Kröller Müller in Otterlo (a few hours by train from Amsterdam).

Considerable is the perspective view that accentuates the depth and transports us inside the square of Arles. 

The work is simple and immediate to read. On the right, a city view with the silhouettes of the houses, the lights, and some travelers. On the opposite side, the Café with the tables outside, highlighted by a few touches of white and green. A serene, cheerful air shines through. 

Van Gogh is not interested in the “people” who amiably chat, but in the environment that surrounds him: in particular “the evening light”.

He is deeply fascinated by the dark sky dotted with stars.

He will say: the night is more lively and more richly colored than the day.

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“Sulla terrazza vi sono minuscole figure. […] Un immenso lampione giallo illumina la terrazza, il fronte dell’edificio, il marciapiede e getta anche una luce sulle pietre del selciato stradale che assume un colore rosso violaceo. Le facciate delle case in una strada che sfuma in lontananza sotto un cielo stellato sono di un azzurro profondo e porpora, con un albero verde”.

(Lettera a Wilhelmina)

Vincent cercava un posto in cui ritirarsi per riavere la calma e la fiducia in se stesso, lontano da alcol, donne e compagnie snervanti, di cui Parigi pullulava.

Lascia così la Vie Lumiere per dirigersi verso Sud. Sarà nella piccola cittadina di Arles in Provenza in un periodo che la critica circoscrive dal febbraio del 1888 al maggio del 1889.

E’ un momento intenso per la sua attività artistica, periodo di capolavori si potrebbe affermare.

Tra i più celebri ricordiamo: “La Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles”.

La tela di piccole dimensioni (81×65) è conservata presso il Kröller Müller di Otterlo (alcune ore di treno da Amsterdam).

Notevole è l’infilata prospettica che accentua la profondità e ci trasporta all’interno della piazza di Arles.

L’opera risulta di semplice ed immediata lettura. Sulla destra uno scorcio cittadino con le sagome delle case, delle luci e di alcuni viandanti. Sul lato opposto il Caffè con i tavolini al suo esterno, evidenziati da pochi tocchi di colore bianco e verde. Traspare un’aria serena, allegra. Van Gogh non è interessato alle “persone” che amabilmente chiacchierano, bensì all’ambiente che lo circonda: in particolare “la luce della sera”.

E’ fortemente affascinato dal cielo buio puntellato di stelle.

Egli dirà: la notte è più viva e più riccamente colorata del giorno.

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3 Replies to “Cafè terrace at night, Vincent Van Gogh”

  1. Grandiosità assoluta la progressione dalla moltitudine delle stelle a quella delle finestre e quindi al dilatare dei tavolini verso di noi, una sinuosa curva che meravigliosamente ci invita a risalirla e a perderci nel fortunato luccicante mondo che solamente la notte si svela.Quadro veramente stupendo!!

    1. Grazie Andrea per il suo commento!
      Visitando la sezione “Pittura” del blog può trovare altri post dedicati ai capolavori di Van Gogh.

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