Giorgio Vasari nell’opera “ Le Vite “ racconta che Lionardo prese a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa (Lisa Gherardini) sua moglie e quattro anni penotovi lo lasciò imperfetto..
Le pochissime informazioni storiche che abbiamo hanno contribuito al mistero, alla fama ed al fascino di questo ritratto di donna.
Ricordiamo che Vasari, però, non conobbe mai nè Leonardo nè Lisa del Giocondo.
Leonardo realizzò il piccolo ritratto (cm77x53) in un lasso di tempo abbastanza ampio, tra il 1503 ed il 1515, portandolo con sè nel Castello di Cloux presso Amboise, dove si era trasferito al servizio del re Francesco I.
L’opera si trovava nel Castello al momento della morte di Leonardo, nel 1519, e fu ereditato dal suo allievo prediletto il Salaì, che la portò a Milano.
Nel 1625 il dipinto risulta inventariato nella collezione di Fontainebleau di Francesco I. Da quel momento è sempre rimasto in territorio francese ed è parte integrante delle collezioni del Louvre.
La qualità pittorica (olio su tavola di pioppo) è di altissima fattura; in particolar modo per l’introspezione psicologica del soggetto ritratto ed il suo ineguagliabile “sorriso” beffardo. A seconda di come la guardiamo ella ci appare malinconica, criptica, inarrivabilmente ermetica.
Qual’è alla fine lo stato d’animo di questa donna?
Il busto, di tre quarti, ha sullo sfondo un paesaggio, oggetto di interminabili studi: è un luogo immaginario? E’ reale? Buona parte della critica propende per una trasposizione delle zone tra le campagne di Arezzo e la Val di Chiana,territori molto familiari a Leonardo.
Il genio leonardesco fa esordire con la Gioconda un nuovo tipo di prospettiva, detta aerea o “a volo d’uccello” e apre la strada alla tecnica che amerà di più, il c.d. sfumato.
Grazie allo sfumato, Leonardo, da una parte delinea perfettamente i lineamenti del volto, ma dall’altra parte riesce a donarle un margine d’indeterminatezza. Lievi trapassi di luce accentuano il fluire delle emozioni.
Il tema principale non è un semplice ritratto di donna, ma la volontà di esprimere il fluire della vita: dalle emozioni umane alle mutazioni naturali.
InfoSite:Louvre
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Complimenti per l’ottima descrizione, i riferimenti precisi e dettagliati e la competenza e professionalità. Continuerò a seguirti ed a leggere con interesse le tue pubblicazioni che arricchiscono le mie conoscenze.
Grazie mille, Barbara!
E’ un piacere trovarti sulle pagine del mio blog!
Non c’è cosa migliore che riuscire a trasferire attraverso queste descrizioni la passione che ho per il mondo dell’arte e della fotografia.
Molto bello.