Ara Pacis Augustae

Ara Pacis Augustae

Italian Version below*

In his will “Res Gestae” (his business) Augusto gives us the reason for the construction of the Ara Pacis. It was inaugurated with a solemn ceremony on 30 January 9 BC following the wishes of the Senate and the emperor himself who included it in his propaganda and a new project of the city.

When I returned to Rome from Gaul and Spain … The Senate decreed that an altar should be consecrated to the Augustan Peace in Campo Marzio.

The area of ​​the northern Campo Marzio was not a casual choice but well thought out, is it at the center of recent urbanization and the vast plateau used for training the army and cavalry.

Fascinating decorations completely cover this Altar-Fence sacred, you can see motifs of animals, insects, flowers, and vegetation: it seems that the spectator is placed in front of a real botanical book!

On the sidewalls, the procession was reproduced which on the day of the dedication had gone to pay homage to Peace, alongside the entrances instead were scenes alluding to the origins, greatness, perennial happiness of Rome (Aeneas who sacrifices to the Penati, Romolo and Remus, the Tellus fra le Aurae, Rome in the midst of allegorical personifications).

The Ara Pacis was short-lived, sank gradually, due to the frequent floods of the Tiber, and for more than a millennium they lost track of it.

The first mentions of its discovery occurred in the 16th century and its total recomposition took place only in 1938. The fragments returned to light in a Palace in Via di Lucina (near Via del Corso) which had numerous owners from the Fiano family to the Peretti family, to the Almagià.

During the Mussolini era, excavations were increased and the hypothesis of rebuilding the Ara in situ was definitively rejected. The construction of the pavilion that would house this grandiose monument of the past began shortly thereafter.

In 2000, the then-mayor of the city of Rome, Francesco Rutelli, commissioned the American architect Richard Meier to build a new museum complex to include the Ara Pacis.

Richard Meier’s intervention had many criticisms, however, it was the first intervention of new architecture in the heart of Rome after the Second World War.

 I found a brick town, I return it to you in marble (mentioned in Suetonius, Vite Dei Cesari).

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Nel suo testamento “Res Gestae” Augusto ci tramanda il perché della costruzione dell’Ara Pacis. Fu inaugurata con una solenne cerimonia il 30 Gennaio del 9 a.C. seguendo le volontà del Senato e dell’imperatore stesso che la inserì nel suo progetto di propaganda e monumentalizzazione della città.

Quando tornai a Roma dalla Gallia e dalla Spagna… Il Senato decretò che si dovesse consacrare un’ara alla Pace Augustea nel Campo Marzio.

L’area del Campo Marzio settentrionale non fu una scelta casuale, ma ben ponderata, essendo essa al centro della recente urbanizzazione e del vasto pianoro utilizzato per l’addestramento dell’esercito e della cavalleria.

Affascinanti decorazioni ricoprono completamente questo Altare-Recinto sacro, si scorgono motivi di animali, insetti, fiori e vegetazione: sembra che lo spettatore sia posto dinanzi ad un vero e proprio libro di botanica!

Sulle pareti laterali era riprodotto il corteo che nel giorno della dedicazione si era recato a rendere omaggio alla Pace, a fianco degli ingressi invece erano scolpite scene allusive alle origini, alla grandezza, alla perenne felicità di Roma (Enea che sacrifica ai Penati, Romolo e Remo, la Tellus fra le Aurae, Roma in mezzo alle personificazioni allegoriche).

L’Ara Pacis ebbe vita breve, sprofondò a poco a poco, a causa delle frequenti inondazioni del Tevere e per più di un millennio se ne persero le tracce.

Le prime menzioni del suo ritrovamento si ebbero nel XVI secolo e la sua ricomposizione totale avvenne solo nel 1938. I frammenti ritornarono alla luce in un Palazzo in Via di Lucina (nei pressi di Via del Corso) che ebbe numerosi proprietari dai Fiano, ai Peretti, agli Almagià.

In piena epoca mussoliniana furono incrementati gli scavi e venne definitivamente scartata l’ipotesi di ricostruire l’Ara in situ. Iniziò di li a poco la costruzione del padiglione che avrebbe ospitato questo grandioso monumento del passato.

Nel 2000 l’allora sindaco della città di Roma, Francesco Rutelli, commissionò all’architetto statunitense Richard Meier, la realizzazione di un nuovo complesso museale al cui interno inserire l’Ara Pacis.

L’intervento di Richard Meier ebbe non poche critiche, tuttavia è stato il primo intervento di una nuova architettura nel cuore di Roma dopo la seconda guerra mondiale.

Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo (citato in Svetonio, Vite dei Cesari).

Info Site: Museo dell’Ara Pacis

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