L’infinito a Ravello

L’infinito a Ravello

Mi meraviglio come un bambino. Il mare brulica di bagliori solari; scorgo due barche… O terrazza alta, da cui non vedo distintamente che cielo e mare … (A.Gide)

Scrigno di tesori artistici, storici, architettonici e monumentali, Ravello è una delle gemme della Costiera Amalfitana (Salerno).

Sorta tra la fine dell’Impero Romano d’Occidente e l’inizio di quello d’Oriente, la città deve la sua fondazione alle famiglie dell’aristocrazia romana, che trovarono rifugio sui Monti Lattari, ricchi di acque e di vegetazione.

Il toponimo Ravello dovrebbe essere ricercato in un radicale pre-indoeuropeo “Grav” che collegato alla sua base “Karra”,pietra, dirupo, indicherebbe un luogo scosceso, specificando la collocazione geografica della città.

Il nostro itinerario inizia dal Duomo. Dedicato a San Pantaleone, risalente al XI secolo, ostenta la sua storia già attraverso la porta bronzea divisa in 54 riquadri rappresentanti santi, grifi, leoni, realizzata nel 1179 a Costantinopoli e trasferita in loco, via mare. Si segnalano all’interno della struttura due amboni a intarsi marmorei: quello del Vangelo ed il secondo con l’episodio biblico del profeta Giona e del mostro marino.

Poco oltre il Duomo, una torre rettangolare segnala l’ingresso di Villa Rufolo, edificata dalla più ricca famiglia ravellese: quella del mercante Landolfo Rufolo.

Nel 1851 il complesso passò allo scozzese Neville Reid che valorizzò i giardini che affacciano sul mare. Il sensazionale panorama incantò Wagner che nel 1880 qui immaginò il giardino di Klingsor nel secondo atto del Parsifal.

Nel nome di Richard Wagner ebbe inizio, nel 1953, in occasione del settantesimo anniversario della sua morte, nei giardini di Villa Rufolo, la rassegna musicale con programma interamente wagneriano.

L’altra residenza panoramica di Ravello è Villa Cimbrone, che nel 1904 fu acquistata da E. William Beckett il quale con maestranze locali, trasformò il fondo rustico in una villa dove si intrecciano antichità e modernità.
Percorrendo il Viale dell’Immenso, si incontra la statua di Cerere, e si giunge poi alla terrazza dell’infinito, che regala una vista mozzafiato sull’intera costiera. I giardini di Villa Cimbrone dal 2014 sono annoverati tra i 10 giardini più belli d’Italia.

Una nota contemporanea è riscontrabile nell’ultima opera cittadina, inaugurato nel 2010 è l’Auditorium realizzato dall’architetto brasiliano Niemeyer.

Per saperne di più:  Turismo in Salerno

Villa Rufolo e Villa Cimbrone

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