La Scapiliata di Leonardo

La Scapiliata di Leonardo

Nel 1839 giungeva nella Galleria Nazionale di Parma dalla collezione del pittore parmense Gaetano Callani, la piccola tavola (terra d’ombra, ambra inverdita e biacca) della Testa di Fanciulla nota anche come la Scapiliata prodotta dal genio di Leonardo da Vinci.

Il nome del dipinto – la Scapiliata- deriva dall’effetto serpentinato dei capelli della fanciulla che sembrano essersi gonfiati da una folata di vento improvvisa.

Leonardo la dipinse intorno al 1508 (la critica dibatte ancora sulla datazione) e l’opera è ricordata per la prima volta in un inventario di Casa Gonzaga nel 1627 come “un quadro dipintovi la testa di una donna scapigliata, bozzata, opera di Leonardo da Vinci”.

La fanciulla dal volto reclinato, dall’animo pensoso e dal sorriso ambiguo è avvolta dal mistero, così come la sua provenienza…. E la sua destinazione.

Per la tecnica con cui è stata realizzata l’opera rappresenta un unicum nel corpo dell’artista e viene identificata da buona parte della critica come un abbozzo o un non finito in cui Leonardo combinando luci, ombre e sfumature ha dato magicamente alla figura femminile un senso di grazia e perfezione.

 

“Il pittore è padrone di tutte le cose che possono cadere in pensiero all’uomo, perciocché s’egli ha desiderio di vedere bellezze che lo innamorino, egli è signore di generarle.“

 

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