Il declino dell’arte attraverso il selfie

Il declino dell’arte attraverso il selfie

Ancor prima della mania dell’autoscatto o selfie che si dica, del via libera a poter fotografare nei musei, anticipando la tendenza del momento, trascorrevo ore ed ore nei musei alla ricerca di sguardi, movimenti che si potevano instaurare tra un turista e l’opera o di un filo diretto che io stessa decidevo di costruire con quel mondo… il più delle volte mi relazionavo con le statue, che paradossalmente nel loro essere fredde, inermi, prive di vita, riuscivano a trasmettermi una marea di input.

Questa “libertà museale” degli ultimi tempi, potrebbe essere controproducente e far perdere ancora di più il già “disperso” valore educativo che un museo può infondere. Si rischia fondamentalmente di visitare un museo perché “è di moda”, partecipare al “selfieday” solo per l’ego di postare istantaneamente sui diversi social da facebook, a twitter passando per instagram, il proprio scatto.
L’osservazione è lecita: quante persone ricordano qualcosa di quell’opera immortalata? Quante persone si sono soffermate su di una didascalia ed hanno appreso qualcosa in più di quello che conoscevano prima di entrare in quel contesto? La percentuale potrebbe essere davvero bassa.
Si inneggia continuamente alla cultura gratis, alle prime domeniche gratuite in diversi siti e ci si culla di numeri e cifre, tralasciando la precarietà lavorativa dei numerosissimi addetti alla cultura, che siano storici dell’arte, archeologi o restauratori e si continua a pretendere una cultura fruibile per tutti e non solo elitaria… forse tutto sommato ci si vuole prendere in giro… In alcuni contesti la cultura non è assolutamente per tutti; essa è costosa, così come può essere un biglietto di una partita di calcio… ma come spesso accade, si paga tranquillamente un biglietto per seguire la propria squadra, ma ci si lamenta e si rinuncia ad una mostra o ad un museo per il costo eccessivo del biglietto d’entrata.

Se la funzione della cultura e se l’amore dell’arte è il segno vivo dell’elezione che separa, come una barriera invisibile e insuperabile, coloro che ne sono toccati da coloro che non hanno ricevuto questa grazia, si comprende come i musei tradiscono nei più piccoli dettagli della loro morfologia e della loro organizzazione, la loro vera funzione che è di rinforzare presso gli uni il sentimento dell’appartenenza e verso gli altri dell’esclusione. (P.Bordieu A.Darbel)

Le fotografie sono state scattate ai Musei Vaticani, al British Museum, Met New York, Louvre Parigi, Orangerie Parigi.

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