Il “Battesimo” di Piero

Il “Battesimo” di Piero

Il battesimo di Cristo è un’opera giovanile di Piero della Francesca, gli fu commissionata nel 1445 per la Cattedrale di Borgo San Sepolcro, sua città natale, per alcuni da un tale della famiglia Graziani per espiare le proprie colpe di usura e per altri direttamente dall’abbazia camaldolese di San Sepolcro.

L’opera, tra le più note del Rinascimento, fino al 1859 era visibile nella Cattedrale, poi fu trasferita a Londra alla National Gallery, ove risiede tutt’ ora. Databile al 1450 ca.; in origine era la parte centrale di un polittico poi smembrato.

Piero della Francesca (al secolo Piero di Benedetto de Franceschi) era nato a Borgo San Sepolcro tra il 1416/1417 ca, dove si era formato artisticamente in un primo momento per recarsi, in seguito, a Firenze ed inserirsi nella cerchia di Domenico Veneziano.

La scena del Battesimo è marcata da un fortissimo geometrismo che governa incontrastato la scena ed è contemplata e bloccata nell’assoluta immobilità dell’attimo rappresentato: tutto appare fermo e ben piantato a terra, dai personaggi agli alberi all’acqua stagnante del fiume.

L’unico elemento che rompe volutamente questa geometria, è l’albero posto lateralmente che separa in due la scena, ponendo in primo piano l’evento battesimale.

Il dipinto è formato geometricamente da due quadrati sovrapposti, sormontati da un semicerchio il cui centro è la colomba simbolo dello Spirito Santo, unita attraverso un asse centrale con la coppa sostenuta da Giovanni Battista e con la figura stessa di Cristo che è illuminato da una luce diffusa ed assume la solennità di un idolo antico così “isolato” nella sua sacralità da non essere disturbato neanche da Giovanni Battista che gli è accanto.
Sui volti dei personaggi non traspare mai un segno di emozione.

Piero utilizza in quest’opera una tavolozza chiara di colori, simile a quella dell’affresco che esalta ancor di più la brillantezza delle cromie.
Questo insegnamento coloristico sembra derivare dagli insegnamenti che aveva ricevuto da Domenico Veneziano, così come dall’arte fiamminga aveva ripreso la minuzia dei particolari nella descrizione paesaggistica.

 

Per saperne di più e su dove trovarlo: QUI

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