Van Gogh in Rome, the Gardner and the Arlesiana

Van Gogh in Rome, the Gardner and the Arlesiana

Italian Version below*

I prefer to paint men’s eyes than cathedrals because in men’s eyes there is something that is not in cathedrals. (Vincent Van Gogh)

On May 8, 1889, Vincent Van Gogh, after having spent a turbulent study stay with Paul Gauguin in Arles, was transferred to the psychiatric hospital of Saint-Remy and remained there for about a year. During this period he made numerous canvases including the Gardener and the Arlesiana.

Both works are preserved and visible in the renewed “National Gallery” known in recent decades as the “National Gallery of Modern and Contemporary Art” in Rome.

Van Gogh spent his days in his small room in the asylum of Saint-Remy, continually observing nature through a window.

The Gardener or Young Peasants a transposition of that world and religious values, in which Vincent, the son of a shepherd, believed since adolescence. The technique used here is affected both by the Arles period and by a personal reinterpretation of the pointillist ideas of Seurat and Signac.

In the somatic traits of theArlesiana, Madame Ginoux, owner of a bar in Arles, repeatedly portrayed by Vincent, is recognizable. The canvas was made in Saint-Remy on the basis of preparatory drawings previously made by Gauguin.

Vincent works with the mind remembering colors and shades; the Roman version is different from the others focused on the same subject.

It stands out for the use of lighter colors and for the melancholy imbued in the face of the woman who appears considerably aged. On the table that supports Madame Ginoux, there are two books “Le case de l’oncle Tom” by Harriet Beecher Stowe and “I Contes de Noel” by Charles Dickens that evoke memories of domestic situations.

The two Roman canvases were stolen in the late 1990s and found after 48 days of investigation.

 

Info: The National Gallery 


Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c’è qualcosa che non c’è nelle cattedrali . (Vincent Van Gogh)

L’8 Maggio 1889 Vincent Van Gogh, dopo aveva trascorso un soggiorno-studio turbolento con Paul Gauguin ad Arles, fu trasferito all’ospedale psichiatrico di Saint- Remy e vi rimase per circa un anno. In questo periodo realizzò numerose tele tra cui anche il Giardiniere e l’Arlesiana.

Entrambe le opere sono conservate e visibili presso la rinnovata “Galleria Nazionale” nota nei decenni scorsi come “Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea” di Roma.

Van Gogh trascorreva le giornate nella sua piccola stanza del manicomio di Saint-Remy, osservando continuamente la natura attraverso una finestra.

Il Giardiniere o Giovane Contadino, è una trasposizione di quel mondo e dei valori religiosi, in cui Vincent, figlio di un pastore, credeva sin dall’adolescenza. La tecnica qui utilizzata risente sia del periodo di Arles sia di una rivisitazione in chiave personale delle idee puntiniste di Seurat e Signac.

Nei tratti somatici dell’Arlesiana è riconoscibile, invece, Madame Ginoux, proprietaria di un bar ad Arles, più volte ritratta da Vincent. La tela fu eseguita a Saint-Remy sulla base di disegni preparatori realizzati in precedenza da Gauguin.

Vincent lavora con la mente ricordando colori e sfumature; la versione romana è diversa dalle altre incentrate sul medesimo soggetto.

Si distacca per l’utilizzo di colori più chiari e per la malinconia intrisa nel volto della donna che appare notevolmente invecchiata. Sul tavolo che fa da sostegno a Madame Ginoux , ci sono due libri “Le case de l’oncle Tom” di Harriet Beecher Stowe e “i Contes de Noel” di Charles Dickens che evocano ricordi di situazioni domestiche.

Le due tele romane sono state trafugate alla fine degli anni novanta e ritrovate dopo 48 giorni di indagini.

Info: La Galleria Nazionale

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