Sacro Bosco di Bomarzo

Sacro Bosco di Bomarzo

“Voi che pel mondo

gite errando vaghi

di veder meraviglie alte et stupende

venite qua ove tutto vi parla d’amore e d’arte”.

Con questi versi inizia la visita al Sacro Bosco di Bomarzo, in provincia di Viterbo.

Il Sacro Bosco fu realizzato per volere di Vicino Orsini, signore di Bomarzo dal 1542 al 1585, anno della sua morte. L’Orsini incaricò intorno al 1552 ca, quali artefici del “Parco”: Pirro Ligorio e Jacopo Barozzi da Vignola.

Il Parco-Bosco ideato come un labirinto di simboli, ospitava dame e paladini, amici dell’Orsini, affinchè ritrovassero al suo interno ciò che più desiderassero.

L’ambiente, così si popolò, di cerberi, tartarughe, ninfe, elefanti draghi e personaggi mitologici come: Nettuno, Ercole- Caco, Iside.

Al suo interno, anche un Tempio, detto del Vignola, realizzato forse per la morte di Giulia Farnese, moglie di Vicino.

Un’iscrizione: “Sol per sfogare il core e vagare fino a smarrirsi“, spiega, la vera identità del Parco che fu abbandonato in seguito alla morte di Vicino e riscoperto solo alla metà del Novecento.

Dove trovarlo: QUI

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